PRESENTAZIONE
PROGETTO
LUMINARIE D'AUTORE
“Luminarie d’Autore”
Progetto realizzato da Promopalermo
Produzione esecutiva Andrea Peria Giaconia
Direzione tecnica Tommaso Balsamo
Assistente di produzione Manuela Buttiglieri
Segreteria di produzione Giorgia Helg, Monica La Barbera, Francesca Machì
Segreteria amministrativa Simona Torregrossa
Luminarie artistiche di Carmelo Ribaudo
Antiche luminarie di Francesco Riolo
Laboratorio artigianale Neon Gueci
L’antica tradizione delle luminarie Siciliane, legata a celebrazioni di feste, che emotivamente e tradizionalmente la coinvolgono, viene rielaborata , ridisegnando le “luminarie”.
La “luce” tema di ispirazione intorno al quale le luminarie d’autore si sono inspirate, risaltano luoghi e Palazzi nella loro naturale suggestività. Una trasformazione di grande impatto in nome della contemporaneità farà da sfondo all’antico quartiere della Kalsa. Architetti di grande fama sono stati chiamati alla realizzazione di vere e proprie opere d’arte, che renderanno, con le loro creazioni, i vicoli e le piazze, nuovo percorso artistico. Da Italo Rota a Paolo Rizzatto, da Pierluigi Cerri a Italo Lupi, da Michele De Lucchi a Denis Santachiara a Claudio Bellini; illustri designer che coinvolgeranno gli artigiani luminaristi palermitani esaltando le loro peculiatità. Elementi decorativi di matrice Araba hanno ispirato temi insoliti degli artisti chiamati a ridisegnare i vicoli della Kalsa; l’intervento delle “luci d’autore” arricchiscono la grande tradizione delle luminarie siciliane. A queste qualità si intende solo aggiungere una piccola occasione di diversità, un incidente di colore serialmente ripetuto, capace non di negare , ma di sottolineare l’allegria luminosa della tradizione. Le creazioni realizzate dalle maestranze locali, offrono forti suggestioni dosando sapientemente l’arte della tradizione alla genialità delle creazioni; invitandoci a considerare questa nuova visione delle “luci” non solo come oggetti, ma come valori artistici di primo piano; dando una nuova immagine della città, proiettata verso il cambiamento, attraverso l’arte contemporanea che ne fa strumento e ne registra fermenti e novità.
Italo Lupi per via Alloro
Per questo originale allestimento, l’autore immagine che una serie di supporti orizzontali siano disposti tra una casa e l’altra di via Alloro ,distanti tra loro circa una decina di metri, a sostegno del duplice tipo di luminaria proposto. Una sorta, immaginiamo, di “travi americane” leggere in legno, supporterà la sagoma outline delle lettere dell’alfabeto. Sarà costituita dal contorno interno-esterno delle lettere dell’alfabeto, quindi, sarà composta la struttura che ospiterà le luci. Alla duplice fila di lampadine si aggiungono, nei tratti indicati, segmenti di tubi neon, nei vari colori indicati nelle tavole costruttive (vedi allegato). Ogni alfabeto completo ha un totale di 105 tubi di neon così suddivisi: 81 tratti rettilinei e 24 tratti curvilinei, per sottolineare tre alfabeti di luminarie, ognuno dei quali divisi in sette circuiti distinti.
Denis Santachiara per via Torremuzza
Nell’asse centrale della Kalsa, tra Palazzo Torremuzza e il Noviziato dei Crociferi, l’autorevole ed eclettico artista ha creato un particolare impianto che riproduce i movimenti, la luminosità e la sinuosità delle “nuvole”. La struttura, a sostegno dell’installazione aerea, è composta da un traliccio triangolare portante, realizzato in alluminio per una lunghezza di 12 metri; quattro bracci mobili ancorati tramite cuscinetti coassiali sul traliccio stesso (vedi allegato); con un motore elletrico completo degli assi, pulegge e ingranaggi necessari alla realizzazione del meccanismo di movimento ciclico. Cavi elettrici e centralina di comando per il controllo e le regolazioni del meccanismo. Al fine di rendere l’opera completa la struttura viene avvolta da un materiale soffice che ne risalterà il candore nella sua forma, con una luce interna erogata da venticinque neon.
Paolo Rizzatto per via IV Aprile
La proposta per l’illuminazione di via IV Aprile è stata sviluppata in modo particolare intorno a delle specifiche considerazioni.
Le prime sono di carattere urbanistico e topografico e riguardano infatti la collocazione della strada rispetto al quartiere di fondazione araba della Kalsa. Infatti, rappresentando uno degli accessi privilegiati al quartiere, la via IV aprile collega piazza Marina, su cui si estendeva anticamente la Cala, con l’asse monumentale del quartiere costituito dalla via Alloro; in particolare il percorso mette in relazione l’angolo sud-ovest di piazza Marina, caratterizzato dalla presenza monumentale di palazzo Steri e dall’altrettanto imponente ficus magnolidea del giardino Garibaldi, con il complesso conventuale della Gancia. Si è voluto proporre un’immagine del tutto nuova, attraverso una forma che si muovesse liberamente nelle tre dimensioni lungo l’asse longitudinale della strada. Il progetto si risolve in un’unica linea luminosa lunga circa 150 metri dall’andamento sinuoso sia nel piano orizzontale che nel piano verticale, caratterizzata da una maggiore complessità geometrica alle due estremità (davanti a Palazzo Steri e a Palazzo Palagonia) e da una soluzione di continuità al centro, in corrispondenza del vicolo Greco. Inoltre sei spezzoni di arco di cerchio lunghi 3.90 metri, combinandosi opportunamente con la linea principale, suggeriscono la forma delle lettere che compongono la parola “ K A L S A “. Dal punto di vista della tecnica costruttiva ed elettrica si riprende in tutto e per tutto la tecnologia tradizionale delle Luminarie, adottando le tradizionali lampadine di 5w ed i rispettivi portalampade disposti con un passo di 5 cm circa, con andamento spiraliforme attorno al supporto lineare a listelli di legno assemblati a formare una sezione quadrata di 5 x 5 cm.
Bellini per via dello Spasimo
L’atelier Bellini si è inspirato ad una “tempesta di luce” ; la struttura posta in via dello Spasimo, tra Piazza Magione e Piazza Kalsa, è costituita da 41 cerchi degradanti dall’alto verso il basso il cui centro è disposto su di una spirale; la distanza tra i cerchi è di circa 25 centimetri. L’altezza totale della struttura è di dieci metri più tre metri di distanza dal livello del suolo. L’allestimento sarà realizzato interamente in alluminio, con un asse centrale posto all’estremità superiore della spirale, utile al sostegno e alla rotazione della stessa. Il particolare disegno che ne viene fuori attirerà gli spettatori rapendo l’immaginazione e proiettandoli verso un “tornado luminoso”.
Rota per Palazzo de Seta
Oltre la realizzazione del recupero di Palazzo de Seta, ad Italo Rota è stata affidata la realizzazione di una installazione sul tema della luce; proprio quest’ultimo farà da filo conduttore dell’arte con il Festival palermitano per il Festino di Santa Rosalia.
L’opera è composta da quattro pannelli di 2 mt x 2 collocata al centro del Palazzo con un sistema a sospensione; l’allestimento appare come se fosse una sorta di arazzo sospeso, sul quale vengono collocate centinaia di lampade in una maniera insolita, come controluce. La luce diretta riflette sulla parete del Palazzo nelle diversità di colore risaltando il disegno in un modo nuovo.
Alla vista, avremo un disegno in controluce, nel quale verrà applicato un piccolo percorso di lampade, come a formare un circuito stampato elettronico. Questo contrasto da all’opera un aspetto inusuale, ma, allo stesso tempo originale e spettacolare; la magia dell’impianto catturerà la curiosità dei visitatori.
De Lucchi per piazza Magione
Piazza Magione, cuore della Kalsa e del festival Kals’Art, vedrà al centro della piazza un isolito allestimento; un albero bifacciale, illuminato da entrambi i lati, di sette metri e mezzo, alto da terra, due. La struttura dell’albero è verniciato di bianco, realizzato internamente in ferro e alluminio,e rivestito in legno; sarà composto da un tronco portante realizzato in ferro con cinque facciate a forma di siluette, montate a formarne un cerchio, ognuna composta da tre rami secondari ai quali verranno applicati foglie e frutti di limone a doppia faccia realizzati in legno.
Pierluigi Cerri per vicolo dei Bianchi
L’illustre architetto ha usato il suo genio ponendo lo sguardo sulla strada che collega la via Alloro a via dello Spasimo; quindici cerchi concentrici che illumineranno il vicol0 creando una vera e propria “galleria di luci”.
L’illuminazione degli anelli sarà visibile dai due lati, posti da terra a degradare dall’altezza di cinque metri sino ad arrivare ai due metri. Per il sistema di appensione verrà utilizzata un sistema di cavetti sottili tesati, il più leggero possibile, nel rispetto delle antiche strutture dei Palazzi prospicenti. Perfettamente in asse la “galleria” apparirà come un unico cerchio concentrico prospettico.
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